STORIA, PSICOLOGIA E MOLTO ALTRO SUL GATTO – 2

[PRIMA PARTE]

 

Psicologia del gatto

 

A riprova della complessa psicologia felina basta osservare qualche attività che li impegna nel corso della giornata.

Vivere a diretto contatto con un gatto significa assistere a molti eventi la cui chiave di lettura non deve fermarsi alle semplici apparenze.

 

Ho un’amica la cui gatta di quasi 17 anni – di nome Penelope – non ha mai gradito salirle in grembo durante i comuni momenti di relax, posizionandosi invece vicino a lei ma straiandosi di spalle. Ad una prima interpretazione si direbbe una gatta scontrosa e di carattere ma in realtà quella offerta da Penelope è una delle massime concessioni feline.

 
Per sua stessa natura il gatto dovrebbe restare vigile a possibili attacchi o pericoli in avvicinamento e il fatto stesso di “cedere il controllo visuale” dell’angolo in cui sta il padrone va letto come estrema concessione di fiducia nei confronti dell’umano e quindi approvazione della reciproca intimità.

 

Per sua stessa natura il gatto dovrebbe restare vigile a possibili attacchi o pericoli in avvicinamento e il fatto stesso di “cedere il controllo visuale” dell’angolo in cui sta il padrone va letto come estrema concessione di fiducia nei confronti dell’umano e quindi approvazione della reciproca intimità.

 

 

Per analogia, posto di fronte a nuove relazioni sociali con estranei, un gatto domestico sceglierà di avvicinarsi quasi sicuramente ai nostri amici o ospiti che (spesso) non amano o non sono interessati ai felini.

Queste persone rappresentano paradossalmente una rassicurazione agli occhi del micio in quanto non manifestano segnali visivi o comportamentali invasivi rispetto all’animale, esprimendo con la loro totale indifferenza un segnale positivo per il micio.

 

E ancora: perché quando rimproveriamo una marachella del micio di casa molto spesso ci gira le spalle, magari leccandosi intensamente una zampa?

 

Quando sgridiamo un gatto è facile che finga indifferenza lavandosi.

Stessa cosa se fa un salto e manca la mensola cadendo: di nuovo probabilmente si leccherà.

Si tratta anche in questo caso di un antico meccanismo dello spirito di sopravvivenza: non mostrare ad altri (predatori o proprietari indifferentemente) che si è deboli. Una strategia più che un sentimento e dunque una risposta comportamentale decisamente articolata e di livello elevato.

 

Alcune caratteristiche psicologiche feline sono rimaste addirittura immutate nel corso millenario della domesticazione: il micio comune attuale ha mantenuto i tratti asociali e persino antisociali del suo antenato selvatico quali:

  • la territorialità
  • l’avversione ai cambiamenti improvvisi (ambientali o di routine)
  • una certa diffidenza di fondo.

 

 

La comunicazione uomo-animale

Con pazienza e cercando di comprendere il punto di vista del gatto è quasi sempre comunque possibile aprire un varco nella comunicazione uomo-animale.

Lasciare al micio la possibilità di esprimere la sua curiosità verso ogni oggetto nuovo introdotto nell’ambiente dove vive, consentendogli più in generale di catalogare (olfattivamente ma anche visivamente) persone ed esperienze che lo circondano, rispettandone i tempi di apprendimento che a volte sono sorprendentemente veloci a riprova di una intelligenza innata.

 

Infine, come per gli esseri umani, la strada per il cuore passa anche per la gola.

 
In tutti i mammiferi (come sono l’uomo e il gatto) l’imprinting neonatale è necessariamente legato alla fornitura di alimenti da parte di un adulto della stessa specie.

Semplificando il concetto “chi porta cibo porta sopravvivenza” è possibile intuire come il micio omologhi il suo compagno umano alla mamma gatta e si aggiunga che il periodo di cure parentali verso i figli nella specie umana è il più lungo che si riscontra nel regno animale.

La somma di queste osservazioni porta ragionevolmente a credere alle statistiche che ci dicono che i gatti sono ormai gli animali (mammiferi) di compagnia più diffusi in  Italia (con la cifra significativa di oltre 7 milioni e 200 mila domestici).

 
come per gli esseri umani, la strada per il cuore passa anche per la gola. In tutti i mammiferi (come sono l’uomo e il gatto) l’imprinting neonatale è necessariamente legato alla fornitura di alimenti da parte di un adulto della stessa specie. Semplificando il concetto “chi porta cibo porta sopravvivenza” è possibile intuire come il micio omologhi il suo compagno umano alla mamma gatta e si aggiunga che il periodo di cure parentali verso i figli nella specie umana è il più lungo che si riscontra nel regno animale.

 
Forse questo non è però l’unico motivo per scegliere di convivere con un micio ….

 

 

 

Molto altro sul gatto

 

Molto è stato scritto sulla convivenza con i gatti e la fortuna di essere stati “i musi” ispiratori e i compagni fedeli di molti poeti e scrittori (Baudelaire, Hemingway, Colette, Bukowsky solo per citarne alcuni) ci permette una ricca scelta tra moltissimi aforismi felini.

La passione verso questo animale affascinante e complesso ha in realtà conquistato molti personaggi (famosi e meno) che sono riusciti a cristallizzare con poche parole il senso più profondo dell’universo felino. Infatti ….

 

 

Anche il più piccolo dei felini è un capolavoro (Leonardo da Vinci)

 

L’idea che hanno i gatti della comodità è assolutamente incomprensibile agli umani (Colette)

Pochi animali riescono a manifestare il loro umore attraverso le espressioni in modo tanto distinto quanto i gatti (Konrad Lorenz)

Non conosco il gatto. So tutto sulla sua vita ed i suoi misteri ma non sono mai riuscito a decifrare il gatto (Pablo Neruda)

Non è facile conquistare l’amicizia di un gatto. Ve la concederà se mostrerete di meritarne l’onore, ma non sarà mai il vostro schiavo (Théophile Gautier)

La musica e gatti sono un ottimo rifugio dalle miserie della vita (Albert Schweitzer)

Gli occhi di un gatto sono finestre su un altro mondo (proverbio irlandese)

Il cane dà, ma il gatto è (H. P. Lovecraft)

Un gatto ha troppo spirito per non avere anche un cuore (E. Menault)

I gatti dimostrano di avere un’assoluta onestà emotiva (Ernest Hemingway)

La città dei gatti e la città degli uomini coesistono una dentro l’altra, ma non sono la stessa città (Italo Calvino)

L’aria da gatto: noncuranza e malizia mescolate insieme (Charles Baudelaire)

L’affetto del gatto è qualcosa che ogni volta deve essere interpretato, decifrato e capito attraverso mille sfumature (Giorgio Saviane)

Ho visto guarire più persone grazie alla compagnia di un gatto di quanto non abbiano fatto tonnellate di medicine (Enzo Jannacci)

Io non mi meraviglio affatto quando un gatto fa qualcosa di misterioso, mi meraviglio quando fa qualcosa di normale (Gino Paoli)

Mi hanno detto che l’addomesticamento con i gatti è molto difficile. Non è vero. Il mio mi ha addomesticato in un paio di giorni (Bill Dana)

Le persone possono sorprenderti con un’inaspettata gentilezza. I cani hanno un profondo senso della lealtà di cui spesso siamo indegni. Ma in questo mondo l’amore di un gatto rappresenta una benedizione e un privilegio (K. Friedman)

Ci sono poche cose nella vita che scaldano il cuore quanto essere accolti da un gatto (T. Hohoff)

Non esistono gatti comuni (Colette)

Dio ha creato i gatti perché gli uomini potessero accarezzare delle piccole tigri (Victor Hugo)

La vita con un gatto, ripaga (Reiner Maria Rilke)

Nella mia vita io sono appartenuto a nove gatti (Henry de Monfreid)

 

Non si può possedere un gatto. Il meglio che si può fare è esserne soci alla pari(Sir H. Swanson)

 

Il tempo speso con i gatti non è mai sprecato (Colette)

Il gatto lascia sempre impronte sui suoi amici (proverbio spagnolo)

Un gatto conduce semplicemente al gatto successivo (Ernest Hemingway)

 

E per finire il micio-pensiero filosofico di uno dei gatti-cartoon più famosi: Garfield, l’enorme micione rosso creato da Jim Davis.

  • Sì, sono pigro e grasso. Ma non sono le mie uniche virtù…
  • Un gatto perde il pelo soltanto in presenza di gente allergica.
  • Un gatto non chiede, prende.
  • Molti proprietari di gatti riflettono la grazia, lo stile e gli atteggiamenti dei loro animali. Molti proprietari sono infatti informati, sensibili e intelligenti.
  • Anche se non si vede, sono un romantico.

 

 

 

 


 

 

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