COPPIE FELINE (R)ESISTONO DAVVERO?
Testo a cura di Donatella

Alcuni affidatari che hanno preso un micio (in anni precedenti) presso la nostra struttura, ma a volte anche nuove famiglie che hanno già un micio loro chiedono spesso di poter adottare un secondo gatto.
Le motivazioni addotte sono le più disparate, partendo in ogni caso da un dato di fatto assodato per tutti: l’esperienza con il primo gatto è stata così positiva da aprire la strada ad un secondo animale.

La questione va ancora una volta affrontata tenendo in considerazione l’aspetto pratico ma anche il punto di vista felino.

Sintetizzando in concreto si può sostenere che:

è vero che dove viene gestito un gatto è spesso possibile gestirne 2;
è vero che 2 animali rappresentano una più ampia inter-relazione umano/felino;
è vero che i costi per alimentazione/cure veterinarie devono necessariamente aumentare;
è vero che adottare e introdurre insieme due gatti è più “semplice” che portare a casa in tempi diversi gatti diversi.

Dal punto di vista del gatto, invece la convivenza con un consimile può essere influenzata da diversi fattori.
La prima cosa da dire è che il gatto è comunque un animale sociale (quindi disposto anche a socializzare) ma non è animale da branco, ossia non c’è etologicamente nel suo profilo comportamentale l’orientamento alla relazione di branco tipica invece del cane.

Discorso a parte quando ovviamente si parla di colonie di randagi, dove in condizioni di sovrannumero si sviluppano rapporti gerarchici molto simili a quelli dei grandi felini selvatici (come i leoni) con le femmine anziane al vertice che si alternano alla cura di tutti i piccoli, si occupano del reperimento cibo e convivono con un maschio dominante.

Età e sesso del gatto sono genericamente classificabili come di seguito indicato:

Età del gatto

Gatto di casa giovane (da 3 mesi a 1 anno)
Gatto di casa adulto
Nuovo gatto giovane
Nuovo gatto adulto

Sesso del gatto

Gatto di casa maschio
Gatto di casa femmina
Nuovo gatto maschio
Nuovo gatto femmina

Le combinazioni possibili tra le categorie elencate generano una serie di coppie tra le quali non esiste in assoluto quella definibile come “perfetta”. L’esperienza tra i gatti che ogni anno passano dalla nostra sede, le informazioni fornite dagli affidatari nonché le indicazioni etologiche generiche ci possono dare però degli orientamenti.
Tra le coppie più facilmente funzionanti ci sono quelle composte da gatti giovani ma anche quelle con gatta di casa adulta e nuovo gatto maschio o femmina giovane.
La gerarchia (o la simbiosi) sono parzialmente influenzabili in fase di determinazione anche dai proprietari che devono cercare di essere assolutamente democratici nella distribuzione di cibo, affetto e attenzioni.

Spazio/ambiente territoriale
La condivisione dello spazio è una variabile estremamente importante.
Lo spazio orizzontale (divisibile simbolicamente in area lettiera, area cibo, area di gioco/caccia, area riposo/tana) può creare problemi soprattutto se estremamente ridotto o con aree forzatamente sovrapposte.

Ai gatti, di massima, non piace condividere i momenti di alimentazione e/o evacuazione che, nell’imprinting di specie sono momenti di vulnerabilità.
In caso di coppie simbiotiche (estremamente affiatate) mantenendo le separazioni per area è possibile comunque che i gatti si trovino ad usare la stessa area contemporaneamente senza alcun problema. Lo sfruttamento dello spazio verticale (come mensole, mobili o anche solo sedie) diventa importante quando i due animali non sono in grande sintonia. In questo caso la variabile dell’alltezza offre a uno dei due animali (di solito il più impaurito/ansioso/non dominante) una valida alternativa all’incontro diretto con l’altro.

Carattere degli animali

Mentre lo spazio dove gli animali vivono è plasmabile, il carattere dei gatti è una delle caratteristiche meno modificabili in assoluto. In altre parole, ad esempio, un gatto con propensione alla curiosità (indice di buona socializzazione) resta orientato in questo senso a prescindere da nuovi compagni introdotti.
Creature sensibili per natura, i gatti sono estremamente reattivi alle variazioni che li circondano.

Un gatto timido o pauroso davanti a ogni nuovo evento reagirà alla sollecitazione con una piccola quota di stress.
In generale è comunque possibile affermare che il gatto meno ansioso (o quello più equilibrato) tende ad essere il gatto dominante.
Dominante non significa aggressivo. Quindi la definizione della gerarchia (o dell’eventuale simbiosi) non dovrebbe sconfinare in attacchi violenti parossistici tra gli animali (che degenerino nel ferimento reciproco).

Consigli pratici per l’introduzione di un nuovo gatto

– Mai presentare un animale all’altro in maniera diretta e inaspettata.
– E’ vantaggioso introdurre un nuovo animale (quando possibile) anticipando la sua presenza dal punto di vista olfattivo. Un metodo molto casalingo, ma efficace, consiste nel passare sopra il nuovo animale un panno (e lo stesso fare con un altro panno sull’altro gatto) per acquisire i rispettivi odori. Successivamente i panni dovranno essere scambiati per consentire una sorta di reciproca presentazione olfattiva senza la presenza fisica dei gatti.
– Adibire uno spazio circoscritto per la prima introduzione; questa stanza per qualche tempo deve essere di pertinenza esclusiva del nuovo arrivato.
– Predisporre almeno una lettiera per gatto (ed eventualmente anche una in più rispetto al numero dei gatti) e ciotole per cibo e acqua in numero pari agli animali, posizionate in punti diversi.
– Sovraintendere ai primi incontri tra i due gatti.

A margine di questo argomento, posso dire che mi è capitato personalmente di trovare abbastanza frequentemente tra i randagi coppie simbiotiche formate a volte da gatti imparentati ma anche tra animali di età diversa o di sesso uguale.
E’ presumibile pensare che in contesti difficili come quelli dei randagi la l’acquisizione e la condivisione delle esperienze sia un presupposto per l’avvio di questo tipo di coppie. Un esempio banale ma perfettamente funzionante è il reciproco riscaldamento corporeo vantaggiosamente ottenuto dai randagi dormendo insieme vicini. A cui spesso fa spontaneamente seguito la fase del leccamento reciproco, indice di accettata confidenza. Inoltre quando queste coppie vengono incidentalmente divise, il gatto che rimane reagisce (esattamente come un domestico) cercando un nuovo gregario tra i compagni di colonia.

Ancora una volta dunque l’osservazione della realtà felina sottolinea come un comportamento vantaggioso per la sopravvivenza venga acquisito spontaneamente e consolidato progressivamente, con un meccanismo di apprendimento indice di intelligenza speculativa.